Piazza Mazzini: la perizia tecnica-agronomica dimostra che gli alberi non sono pericolosi e che pertanto non esistono motivi per abbatterli.
Venerdì 15 ottobre si e svolto in Villa Truffini a Tradate l’incontro pubblico con l’agronomo Dott.Daniele Zanzi che ha esposto la sua relazione tecnica-agronomica sugli alberi di Piazza Mazzini.
Purtroppo ancora una volta, l’invito fatto alla Giunta Comunale è stato da questi ignorato.
Da una parte, abbiamo visto i cittadini tradatesi che sono intervenuti numerosi dimostrando l’impegno per la difesa del proprio territorio, dall’altra abbiamo constatato ancora una volta la non volontà da parte della Giunta di ascoltarli e confrontarsi con loro.
L’intervento del Dott. Zanzi ha evidenziato come nel progetto di rifacimento della Piazza si segue un criterio puramente estetico e che molte piazze riqualificate sono uguali in tutta Italia, tutte anonime, mentre Piazza Mazzini, pur essendo molto trascurata e certamente migliorabile, ha una sua dignità. Non è da trasformare come le piazze di Gorgonzola, Vimercate, Crema, tutte uguali, tutte con le stesse caratteristiche scenografiche che ne fanno perdere le peculiarità originarie.
La perizia tecnica si è avvalsa della tomografia sonica realizzata con la collaborazione dell’agronomo dottoressa Monica Castiglioni, una dei massimi esperti a livello europeo nell’uso di queste tecniche. Da questa si rileva che gli alberi della Piazza, pur con alcuni difetti, non presentano in nessun caso criticità che ne pregiudichino la loro sicurezza, cosa che si riscontra quando il 70% della pianta presenta problemi dovuti a cavità, funghi o marciume. Pertanto, questi alberi che hanno mediamente ottant’anni, hanno la prospettiva di viverne altrettanti. Mentre, la prima perizia “speditiva” non si è basata su studi scientifici ma su affermazioni soggettive utili solo a giustificare il taglio degli alberi.
La terza perizia di cui si vocifera sarebbe un grande e inutile dispendio di soldi pubblici, in quanto quella fatta dall’agronomo Zanzi riporta dati oggettivi non interpretabili. I costi di una ulteriore ed inutile perizia, che pagherebbero i tradatesi, sarebbero di 300/400 euro a pianta. Se vogliamo invece fare una stima per la manutenzione di quegli alberi, questa si aggira sui 6.000 euro ogni otto anni per quindici piante, per cui la spesa sarebbe sicuramente sostenibile.
Il taglio degli alberi porterebbe inoltre ad un danno erariale considerando in termini economici i danni ambientali creati alla collettività.
Durante l’incontro con il Sindaco e la Giunta tenuto il 23 luglio, il Sindaco si è impegnato a usare la consulenza tecnica del Dott. Zanzi che si è dichiarato anche disponibile a collaborare con i tecnici incaricati dal Comune. L’accordo prevedeva che prima di fare qualsiasi scavo in prossimità degli alberi lo avrebbero interpellato per evitare di fare danni alle radici, oppure per minimizzarli.
Nonostante la disponibilità a collaborare a titolo non oneroso finora non è mai stato interpellato. La stessa cosa è avvenuta anche nei confronti dell’Ingegnere Maria Vittoria Coletto che affianca il Comitato e che a sua volta ha dato la disponibilità a collaborare gratuitamente per la salvaguardia degli alberi.
Noi continueremo a mobilitarci in difesa degli alberi e a vigilare affinché non siano danneggiati o abbattuti, certi anche della sensibilità e del sostegno delle oltre 4.500 persone che hanno finora firmato la petizione in difesa degli alberi. Chi fosse interessato può seguire sul nostro sito e sui nostri canali facebook e instagram la videoconferenza, oppure venire nei nostri banchetti informativi in centro a Tradate tutti i sabato fino alla fine di dicembre.
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