Siamo alle solite!
Mancanza totale di un confronto democratico e informazioni che arrivano dalle veline dei giornali locali o da voci di corridoio. Ci saremmo aspettati, a fronte di una mobilitazione che va avanti da quasi un anno e delle circa 5000 firme raccolte contro il taglio degli alberi di piazza Mazzini, per un rifacimento della piazza nel rispetto delle specie arboree esistenti, che l’amministrazione comunale fosse almeno disponibile a un confronto e a una collaborazione.
Purtroppo, ancora una volta veniamo a sapere quasi per caso, che in questi giorni verranno tagliati due cipressi (appartenenti a un gruppo di quattro) con scarso vigore vegetativo. Questi due alberi hanno subito negli ultimi anni delle brutali capitozzature, che hanno causato Il loro deperimento.
Avere cura del verde urbano, trattarlo con rispetto e con una adeguata manutenzione, può evitare di sacrificare alberi che possono vivere ancora a lungo.
Sempre all’insegna della trasparenza, da un giornale locale apprendiamo che del rifacimento della piazza se ne parlerà nel 2.023, ma che nel frattempo si ultimeranno i sotto servizi.
Se il progetto dovrebbe essere ridiscusso nel 2023, perché tagliare adesso questi due alberi che per quanto sofferenti non costituiscono alcun pericolo? C’è una perizia dell’agronomo che ne attesta l’instabilità? Quali scuse adotteranno per tagliare i prossimi alberi?
Inoltre, un dubbio sorge legittimo: si spera che gli scavi per Enel e linea telefonica compromettano le radici degli alberi per avere poi il pretesto per tagliarli? Se così non è, come mai non è disponibile il tracciato dei cavidotti che devono essere posizionati sul Corso Bernacchi e Piazza Mazzini? Sono state date indicazioni a chi deve eseguire gli scavi per salvaguardare le radici degli alberi?
Abbiamo fatto due partecipatissime incontri pubblici alla presenza dell’agronomo Daniele Zanzi ai quali nessun esponente dell’amministrazione comunale si è presentato. Da un anno non viene convocata la commissione territorio per ridiscutere il progetto.
Per quanto riguarda noi, il Comitato continuerà vigilare e a informare, attraverso i suoi banchetti, la popolazione.
Gli alberi hanno fatto e fanno tanto per noi, noi continueremo a essere la loro voce.