Avevano detto che i lavori della piazza avrebbero interessato solo i vialetti e che nessun albero sarebbe stato abbattuto. Avevano detto che aver omesso la presenza dei due pini dalla planimetria del progetto era una dimenticanza che avrebbero corretto. Peccato però che quando poi il Comitato si è accorto che nel progetto definitivo i due pini non erano ancora stati inseriti, l’assessore all’ecologia Pipolo – nella commissione territorio del 7 marzo – ha ripetuto come un mantra che i pini sarebbero stati abbattuti perché non autoctoni. Un’affermazione priva di senso per un assessore che dovrebbe avere competenza in materia. L’assessore ignora infatti che quasi il 90% degli alberi di viali e giardini delle nostre città sono alloctoni e che questo è un valore; ignora inoltre che la “pulizia etnica” applicata alle piante oltre a essere inaccettabile, lascerebbe un deserto.
Sono stati costretti a rifare il progetto della piazza grazie alle oltre 5000 persone che hanno firmato la petizione contro l’abbattimento degli alberi di Piazza Mazzini. Grazie a queste 5000 persone una buona parte degli alberi sono ancora in piedi e stabili nonostante i maltrattamenti subiti durante il cantiere. Ma l’amministrazione ha voluto dare una prova di forza: anziché operare per una riqualificazione della piazza che tenesse conto dell’esistente hanno voluto eliminare i due meravigliosi pini perché di intralcio ai loro piani mentre se solo ci fosse stata la volontà, le modifiche al progetto sarebbero state minime e avrebbero potuto salvarli.
Non lo hanno fatto e dovranno risponderne all’intera cittadinanza.
Gli alberi sono un bene di tutti non di proprietà degli amministratori di turno che come ladri li sottraggono alla collettività. Fermiamo l’albericidio!