Martedì 16 aprile in Villa Truffini un folto pubblico ha partecipato all’incontro con l’agronomo Daniele Zanzi, organizzato dal Comitato difesa alberi di Piazza Mazzini.
La serata è stata introdotta ripercorrendo l’attività del Comitato, iniziata nella primavera 2021 e proseguita con banchetti, raccolta di firme e contatti con l’amministrazione comunale.
La grande competenza professionale unita a una costante e generosa disponibilità del dottor Zanzi sono state un sostegno fondamentale per il Comitato durante le diverse fasi del progetto di rifacimento della piazza. Grazie a lui, le istanze dei cittadini presentate agli Amministratori hanno potuto essere supportate da evidenze scientifiche per proporre obiettivi concreti, ragionevoli e sostenibili.
Zanzi ha parlato di Tradate come di un caso emblematico, perché presenta tutte le criticità che si stanno riproponendo in molte città italiane, grandi e piccole, in cui avvengono riqualificazioni e ‘ammodernamenti’. Criticità di ogni tipo che poggiano su un unico tragico errore: considerare un albero come un amorfo e insignificante pezzo di legno, un semplice oggetto di arredo.
Da qui tutte le cattive pratiche documentate dalle foto scattate dal comitato durante i lavori: tagli alle radici, detriti ammassati contro i tronchi, traumi causati da macchinari pesanti, copertura col cemento del terreno su cui poggiano le piante, buche per quelle nuove riempite con residui inerti e materiali di scarto. Per non parlare degli abbattimenti di numerosi alberi che non costituivano pericolo motivati da scriteriate ‘esigenze estetiche’ o altre assurde giustificazioni, e delle capitozzature e potature brutali spacciate come interventi necessari a dare più vigore e stabilità alla pianta, mentre in realtà sono ormai vietate per legge perché provocano esattamente l’effetto opposto: malattie e indebolimento.
Con un’esposizione appassionata l’esperto ha spiegato ai presenti il valore della biodiversità e soprattutto gli incomparabili benefici delle piante anziane e la conseguente necessità di salvaguardarle. In tal senso i dati scientifici presentati sono veramente impressionanti ed eloquenti e ci mostrano chiaramente come per equiparare i benefici ambientali portati da un albero adulto che viene abbattuto è necessario piantumare non una o una decina, bensì migliaia di nuovi alberi giovani, che riusciranno a eguagliare la capacità di assorbimento di CO2 dell’albero adulto solo dopo trent’anni. Peccato che la vita media di un albero giovane in ambito urbano sia di circa 24 anni!
Il dott. Zanzi ha quindi evidenziato l’urgenza di un cambio di mentalità che porti da una considerazione utilitaristica e strumentale della natura nei contesti urbani a una visione della vita in città più consapevole e adeguata ai tempi.
E sono proprio la determinazione e l’appassionata difesa del bene comune ad animare tutti quei cittadini che continueranno a farsi sentire e ad impegnarsi per limitare i danni catastrofici provocati da politiche miopi, incompetenti e per di più non disponibili all’ascolto e al confronto.