Cari concittadini e concittadine, in questi ultimi mesi abbiamo continuato a essere presenti sul territorio informando e raccogliendo firme a sostegno della nostra battaglia in difesa degli alberi della piazza.
Banchetto dopo banchetto, settimana dopo settimana, l’attenzione e la sensibilità dei cittadini tradatesi, e di tutti coloro che vivono la città per lavoro o per svago, è aumentata e ad oggi le firme a difesa degli alberi di Piazza Mazzini sono più di 5 mila!
È un dato di grande peso che testimonia quanto sia importante e sentita la nostra azione in difesa degli alberi, così come il tema più generale di salvaguardia e di tutela del nostro verde pubblico: patrimonio di altissimo valore ambientale, soprattutto in questi giorni di forte calura in cui le piante ci regalano un’oasi d’ombra in cui si registrano 4-5 gradi in meno rispetto alla media cittadina. Anche in questi torridi giorni, il parco della Piazza è vivo e vissuto anche grazie al sostegno di migliaia di cittadini!
Ci teniamo a ribadire l’importanza del risultato raggiunto ad oggi, soprattutto in risposta a chi lo considera solo un dettaglio, una cosa da poco: in una realtà come la nostra, ottenere il sostegno di 5000 persone è segno di grande e diffuso interesse, soprattutto se si considera che l’attuale maggioranza è stata eletta con 5.684 voti e che le opposizioni hanno raccolto complessivamente 3.837 voti.
Ma a che punto siamo con il progetto di rifacimento della Piazza?
L’amministrazione, dopo un periodo di silenzio e di fermo dei lavori di riammodernamento dei sottoservizi su Corso Bernacchi, ci informa a mezzo stampa di non aver abbandonato l’idea del progetto.
Sembrerebbe, ma qui il condizionale è d’obbligo, che sul tavolo ci sia un nuovo progetto; un progetto che, si dice, sarebbe più conservativo e rispettoso del patrimonio verde della Piazza. Staremo a vedere. Di certo ad oggi c’è solo l’ingente costo di tutta l’operazione: più di un milione di euro. Ma l’amministrazione, solita a vedere la pagliuzza anziché la trave, lamenta i soldi sprecati per la stesura di un progetto modificato più volte – noi però ne abbiamo vista sempre e solo una versione! Come se la responsabilità di questo spreco fosse della cittadinanza che si è mobilitata in difesa del patrimonio verde pubblico e non di chi ha commissionato un progetto senza curarsi del sentire e volere della popolazione come neppure del buon senso in un momento in cui la crisi climatica si fa sempre più sentire.
Se l’Amministrazione avesse veramente un animo verde, come spesso dichiarato dall’assessore Pipolo, avrebbe dato incarico ai professionisti di preparare un progetto che preservasse il maggior numero di piante possibili.
Siamo certi che agendo in tal senso avrebbero fatto centro al primo colpo senza sprecare soldi pubblici: al di là delle parole, a contare sarebbero stati i fatti!
E del resto, purtroppo, questo modo di agire non ci sorprende. Anche nella gestione dei lavori di rimessa a nuovo dei sottoservizi, l’Amministrazione ha infatti dimostrato una scarsa attenzione alla tutela del verde pubblico non imponendo alle società incaricate vincoli e disposizioni affinché, durante le opere di scavo, non venissero danneggiare le radici degli alberi adiacenti al corso. Ricordiamo che è infatti prerogativa delle amministrazioni comunali fornire le autorizzazioni alla manomissione di suolo pubblico ponendo condizioni di salvaguardia degli alberi e delle loro radici; così avviene in altri Comuni della zona e un vincolo del genere poteva essere posto anche dall’Amministrazione di Tradate: perché non è stato fatto? Una mancanza che colpisce, ma a questo punto purtroppo non stupisce.
La verità è che le piante della Piazza sono sane, come ha ampiamente dimostrato lo studio del Dott. Daniele Zanzi, agronomo varesino di fama mondiale che ha supportato il comitato effettuando gratuitamente prove strumentali che hanno constatato l’ottimo stato di salute generale degli alberi. Una condizione che non richiede di effettuare annuali controlli specifici, come invece erroneamente sostenuto da La Prealpina attribuendo al Dott. Zanzi concetti da lui mai espressi. Naturalmente le piante, questo sì, richiedono potatura e manutenzione periodica; una manutenzione che negli ultimi anni non è stata fatta ma che è invece necessaria su tutto il patrimonio arboreo comunale, non solo per le piante della Piazza Mazzini.
Ma, infine, quale futuro attende le piante della Piazza? Per quanto è possibile sapere, il famigerato nuovo progetto dovrebbe arrivare in commissione territorio per essere presentato alle opposizioni e raccogliere, si spera, le dovute osservazioni. Si attende ora la convocazione della commissione da parte dell’Amministrazione. Pur rallegrandoci che qualcosa si muova, ci chiediamo come sia possibile che ancora oggi l’Amministrazione ignori completamente il Comitato e le 5.000 persone che rappresenta e continui imperterrito a non considerare la voce dei cittadini.
Al di là del desiderio di tener fede a quanto scritto nel programma elettorale, ci chiediamo se questa Amministrazione voglia correre il rischio di essere ricordata come l’artefice dello scempio di Piazza Mazzini. Aver promesso in campagna elettorale di ammodernare la Piazza non significa dover abbattere le piante! E noi, questo, non smetteremo mai di ribadirlo! Così come è evidente la necessità di intervenire per dare alla Piazza una nuova dignità, camminamenti e arredi sicuri e spazi consoni alla sua fruizione, è altrettanto fuori discussione che gli alberi sono un patrimonio non sacrificabile a progetti politici o promesse elettorali di sorta.